Rilievo topografico: che cos’è e a cosa serve

Sei uno studente di matematica o fisica e sei curioso di sapere che cos’è un rilievo topografico? Ne hai sentito parlare tante volte e vorresti approfondire?

Nessun problema! Lo staff dell’Università online Niccolò Cusano di Caltanissetta ha pensato di dedicare una breve guida agli studi topografici.

Andando avanti con la lettura, apprenderai cos’è la topografia, come si fa un rilievo topografico e quali sono gli strumenti topografici utilizzati per i rilievi.

Rilievo topografico: i concetti base

Prima di scoprire cos’è e a cosa serve un rilievo topografico, dedichiamo qualche minuto alla definizione di alcuni concetti fondamentali. In particolare vediamo quali sono le discipline che si occupano di questioni legate alla rappresentazione del mondo reale, alle sue caratteristiche naturali ed antropiche, ai fenomeni che si verificano sul nostro territorio.

Queste discipline di cui vogliamo parlarvi sono:

  • topografia
  • geodesia
  • cartografia

Cos’è la topografia

rilievo topografico uomo a lavoro

Con il termine topografia si indica la scienza che ha il compito di studiare i metodi e le procedure teoriche ed operative per effettuare il rilevamento di determinate aree o porzioni più o meno ampie della superficie terrestre. La topografia rileva anche oggetti naturali ed antropici inclusi nelle aree oggetto di rilevamento.

Alla base di questa disciplina ci sono le scienze pure della fisica, della matematica e della geometria.

Per avere un’idea ancora più precisa di cosa studia la topografia, usiamo la definizione fornita dall’enciclopedia online Treccani:

La topografia, che è una branca della geodesia, ha per fine e oggetto specifico la descrizione, grafica o numerica, di tutte le particolarità del terreno, e la loro rappresentazione in carte con un preciso contenuto geometrico che consenta di eseguirvi delle misurazioni. Queste carte si distinguono, per la scala della rappresentazione e per il conseguente maggiore o minore numero delle particolarità rappresentabili, in piante (scala da 1/100 a 1/1000), mappe (scala da 1/1000 a 1/5000) e carte topografiche (scala da 1/5000 a 1/100.000).

Cos’è la geodesia

Quando parliamo di geodesia intendiamo la disciplina che si occupa, in senso generico, di studiare la forma della terra. La geodesia vuole definire la forma e la dimensione della terra attraverso teorie e procedure operative derivanti dalla Topografia stessa.

Quando si vuole rappresentare un’area della terra più o meno estesa, occorre avere una superficie di riferimento e delle coordinate che ne identificano la posizione dei punti rilevati messi in relazione tra loro.

Questa superficie di riferimento deve presentare alcune caratteristiche:

  • essere di semplice formulazione matematica;
  • avvicinarsi quanto più possibile alla forma e alla dimensione della porzione di
    superficie su cui si è svolto il rilievo;
  • permettere di adottare un sistema di coordinate per la rappresentazione dei punti
    rilevati sul territorio.

Cos’è la cartografia

La cartografia è la disciplina che ricerca le procedure per rappresentare sul piano la superficie terrestre e le caratteristiche degli oggetti presenti. Come segnalato anche sull’enciclopedia Treccani, la cartografia è:

“un ramo della scienza che ha per oggetto la rappresentazione ridotta della superficie terrestre e dei fenomeni che su di essa si osservano e si svolgono, e quindi la preparazione e costruzione delle carte geografiche.”

Esistono due tipi di cartografia: la Cartografia tradizionale, ovvero “carte” o “mappe” con scale e formati diversi e la Cartografia numerica nata con l’avvento del digitale che riproduce mappe digitali da vedere a monitor con tutti i vantaggi legati al formato digitale.

Rilievo topografico: che cos’è e perché si usa

Iniziamo partendo dalla definizione di rilievo topografico.

Si tratta di una misurazione che ha lo scopo di raccogliere dati per effettuare delle rappresentazioni cartografiche o per registrare la posizione di specifici punti della superficie terrestre.

I rilevamenti topografici hanno quindi la duplice funzione di:

  1. misurare ciò che esiste per poterne registrare la posizione e tracciarne una pianta o una rappresentazione cartografica;
  2. fissare dei punti di riferimento per tracciare confini e studiare lavori di costruzione sulla base della rappresentazione stessa.

Tre tipologie di rilievi

Se entriamo nello specifico di chi fa questo lavoro, come il geometra che si trova a dover costruire su un’area, potremmo classificare i rilievi in tre categorie:

  1. catastale
  2. topografico
  3. tracciamento

Rilievo catastale: è legato agli immobili. Il suo compito è stabilire i confini delle proprietà immobiliari. I rilievi catastali sono effettuati da geometri chiamati a suddividere terreni per costruire abitazioni o fissare l’ubicazione di strade, autostrade o ferrovie.

Il rilievo topografico propriamente detto. Ha lo scopo di misurare le dimensioni di una porzione di terreno, individuarne la forma e la pendenza, la posizione di alberi, strade, recinti, edifici già esistenti, condutture, e tutto ciò che può essere utile per creare delle planimetrie e capire dove andare a costruire. Per procedere con i lavori, tutti i documenti prodotti dal geometra, dall’architetto o dell’ingegnere devono essere approvati.

Una volta avuta l’approvazione, si passa al tracciamento in cantiere. Gli operai e gli addetti ai lavori dovranno garantire che tutti gli elementi verranno collocati nei punti esatti indicati nelle planimetrie.

rilievo topografico modello

Rilievo topografico: quali strumenti si usano

Prima di chiudere la nostra guida, vediamo velocemente alcuni tra gli strumenti topografici più importanti:

  • goniometro per la misurazione degli angoli;
  • GPS per tracciare il posizionamento satellitare;
  • stazione totale per i cosiddetti rilievi celerimetrici (da celerimensura) che danno informazioni plano-altimetriche;
  • laser scanner per misurare la posizione di un punto calcolando il tempo che passa tra l’emissione di un raggio laser, l’urto sull’oggetto da rilevare e il rientro, dopo il rimbalzo, al punto di partenza;
  • droni, oggetti volanti dotati di macchina fotografica, che permettono un rilievo aerofotogrammetrico.

Ora che siamo al termine del nostro approfondimento, ti sembra più chiaro cosa sono i rilievi topografici e a cosa servono?

Se vuoi saperne di più, anche rispetto alle opere di ingegneria civile, ti consigliamo di leggere cos’è e come funziona l’ingegneria geotecnica.


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